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ANCHE I NAZISTI CERCARONO IL SANTO GRAAL

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Due personaggi siprendono il ruolo in questo affascinante ricerca del Santo Graal negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Otto Rahn, che sarebbe diventato l’esploratore nazista a caccia di reliquie, letteralmente sul loro libro paga, e Heinrich Himmler, leader del Terzo Reich, che gli avrebbe commissionato questo incarico in cambio di 1.000 Reichsmark al mese. I due avevano qualcosa in comune, erano ossessionati dagli stessi temi, l’ occulto e il Santo Graal.

Dopo averlo cercato inutilmente in altri paesi, Heinrich un giorno decise di recarsi in Spagna dove alcuni indizi lo indicavano come un possibile luogo dove il Graal potesse essere stato nascosto. Si recò prima a Toledo, luogo ricco di riferimenti esoterici e due giorni dopo a Barcellona, convinto che i monaci benedettini del Monastero di Montserrat nascondessero l’agognata coppa. E così si presentò, di persona, in una visita improvvisata e fulminea nell’ottobre 1940, con il temuto intento di ottenere la reliquia “con le buone o con le cattive”.

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Ma purtroppo si sbagliò di posto perché a quel tempo il Santo Calice non era a Montserrat, ma era già stato trasferito, dopo un soggiorno a Barcellona, nella Cattedrale di Valencia dove è ancora oggi in mostra.

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Quando Himmler arrivò al santuario di Montserrat, chiese prontamente di visitare i cunicoli della montagna e chiese di consultare tutti i documenti relativi al Santo Graal, ma fu rifiutato dal priore. La visita inaspettata è costata al Comune di Barcellona tra banchetto e alloggio all’hotel Ritz ciò che oggi sarebbero circa 155.000 euro.

PARZIVAL ED I CATAR

Ma tutto questo trambusto è iniziato acausa del fascino suscitato da un’opera del famoso poeta tedesco Wolfram von Eschenbach, il Parzival , di cui abbiamo parlato in un altro nostro articolo. Nel racconto poetico il menestrello racconta la vita di Sir Perceval, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù che ottenne il Graal ma che non tornò più a Camelot, il furbetto. Il collegamento con Montserrat viene perché in esso alludeva a un luogo chiamato Mountsalvats situato nelle montagne dei Pirenei dove, secondo lui, era nascosto segretamente il Santo Graal.

Otto si era lasciato andaredalle credenze del catarismo, ed era ossessionato dalle loro idee e dalla loro storia. Un movimento religioso cristiano di carattere ascetico e gnostico che arrivò dall’Europa orientale attraverso le rotte commerciali verso l’Europa occidentale all’inizio dell’XI secolo e che si mantenne durante il XII.

Questa setta cristiana prese piede nel sud della Francia nel XIII secolo, credeva nella dualità del Bene e del Male, del mondo visibile e del Nulla, e che tutte le anime avrebbero conosciuto la salvezza eterna raggiungendo la conoscenza della quintessenza. Negavano il giudizio finale e l’inferno tra le altre convinzioni.

Diffuso in diversi paesi, in particolare prosperò nel sud della Francia dove resistette con determinazione alla persecuzione della Chiesa cattolica che li considerava eretici. Furono definitivamente soppressi con la violenza durante la Crociata di sterminio iniziata nel 1209 a Béziers, dove tutti i suoi abitanti furono uccisi indiscriminatamente, un primo massacro esemplare che fece uccidere dalle 7.000 alle 8.000 persone.

Questo primo colpo di terrore aveva lo scopo di provocare il panico e ottenere la sottomissione senza resistenza di altri villaggi e fortezze. Dopo anni di massacri e assedi, l’ Inquisizione raccolse la testimonianza delle crociate di sterminio e fu incaricata di continuare la persecuzione fino all’ultimo cataro, che morì sul rogo nel 1321 . Da allora la setta è sopravvissuta nella clandestinità.

I Catari si ritenevano brave persone, e così si chiamavano tra loro ” uomini e donne buoni” o “cristiani e cristiane”, quelli che riuscivano avivere una vita ascetica senza essere corrotti venivano chiamati i Perfetti, eredi degli apostoli, capaci di annullare i peccati. Ma a seconda della regione venivano soprannominati in modi diversi, tessitori, bugres, albigesi, manichei, pifle e ariani.

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Secondo questa dottrina esisteva un dualismo radicale, l’ universo sarebbe composto da due mondi opposti. Uno spirituale creato da Dio e l’altro materiale forgiato da Lucifero o Luzbel (il portatore di luce). Una dualità creativa tra Dio e Satana. La reincarnazione li porterebbe ad una saggezza mistica tale da concedere loro di raggiungere la conoscenza della quintessenza e l’ unione ultima con l’ universo.

Otto, ispirato dalla poesia di Wolfram ed ossessionato dal Santo Graal e dalle idee di questa dottrina, scrisse due opere correlate. La prima riguarda principalmente la brutale persecuzione che Chiesa fece contro i Catari intitolata Crociata contro il Graal, dove racconta i suoi viaggi di ricerca nella regione della Francia meridionale dove ebbero luogo i terribili eventi che portarono la crociata iniziata nel 1209 contro i Catari.

Luoghi come Minerve, che fu uno degli ultimi rifugi dei Catari, che fu assediata fino a quando non distrussero il suo pozzo con la catapulta di Malvoisine (“cattivo vicino”) e si arresero. Il 22 luglio 1210, i profughi catari, circa 150 uomini e donne furono bruciati vivi in un grande falò, che sarebbe stato il primo grande falò collettivo di molti che sarebbero venuto dopo, fino a raggiungere l’ultimo a Montsegur, 34 anni dopo.

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Il castello di Montsegur era diventato anche un rifugio per “uomini buoni”. Un primo infruttuoso assedio della fortezza cedette il passo ad uno brutale e definitivo del maggio 1243 . Dopo nove mesi di assedio, si arresero e nel 16 marzo 1244, i profughi catari furono bruciati vivi in un altro falò comune, l’ ultimo di questa crudele crociata.

Attualmente c’è in loro memoria un monumento in pietra con l’iscrizione “Ai Catari, ai martiri del puro amore cristiano”, detto la stele, situato nel Camp dels Cremats (campo dei bruciati) dove quel giorno su una gigantesca pira furono bruciate vive tra le 140 e le 200 persone.

L’AHNERERBE, LA SEZIONE SEGRETA DELLA SS

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Si potrebbe dire che si trattava di una sezione elitaria di archeologi ed antropologi al servizio dell’occultismo nazista. Ma hanno anche compiuto tutti i tipi di atrocità mediche sperimentali, ma di questo ne parleremo in un altro articolo.

Heinrich si era unito alle SS e le aveva guidate per alcuni anni. Le SS iniziarono come unità di guardia chiamata Saal-Schutz , composta da volontari del partito NSDAP che fornivano sicurezza alle riunioni del partito a Monaco.

Sotto la sua direzione fu ampliata, così si formarono varie sezioni, ognuna dedicata ad un campo particolare. C’era il responsabile dei campi di concentramento e sterminio, l’ intelligence, la polizia segreta chiamata Gestapo, quest’ultima con più di 20.000 membri incaricati di garantire la sicurezza dello stato, che torturava, deportava ed uccideva centinaia di migliaia di persone.

Ma l’ Ahnererbe all’inizio era una società segreta e riservata, che Heinrich creò separatamente, poi nel 1940 fu integrata nelle SS. Di natura pseudoscientifica e segreta, fu incaricata di indagare l’ eredità ancestrale tedesca, l’ origine della razza ariana.

Le sue indagini si concentrarono sulla dimostrazione della sua superiorità razziale. Diresse le sue attività verso spedizioni che lo portò in diverse parti del mondo come l’ Himalaya, il Brasile, l’Argentina, il Cile, la Francia e la Spagna . Ricerche archeologiche, antropologiche ed etnologiche , ma anche di natura occulta ed esoterica. Una natura furtiva ed arcana degli Ahnererbe alimentata dall’ovvia ossessione di Heinrich per l’occulto e la magia, che lo ha portato alle leggende di Re Artù ed alla ricerca del Santo Graal. La sua intenzione era quella di trasformare le SS in cavalieri teutonici autentici e legittimi come gli antenati originali che cercava. La rinascita della nuova razza ariana.

Ecco perché l’ Ahnenerbe cercava disperatamente il Santo Graal, perché credeva che i poteri che questo oggetto possedeva avrebbero dato alla sua razza un vantaggio superiore sul mondo, e perché se ne avesse bevuto da essa, gli avrebbe dato l’ immortalità. Ma sicuramente non sarebbe stato il primo a provare a berne per vedere se funzionava e vedere se diventavano davvero immortali, molti lo avranno fatto in passato. Chi si perderebbe un’occasione del genere? E anche alcuni recenti papi vaticani e religiosi ci hanno provato, ma non sembra funzionare perché alcuni sono già deceduti. (O questo dicono?)

Giuseppe d’Arimatea avrebbe dovuto portarlo in Gran Bretagna e da lì fu custodito in diversi luoghi fino a raggiungere la regione della Linguadoca, nella costa meridionale della Francia al confine con i Pirenei. Dove lo ha cercato con l’aiuto di Otto, il suo nuovo acquisto ed assistente.

I Catari avrebbero potuto essere gli ultimi custodi della reliquia. Otto lo cercò tra le rovine del castello di Montsegur nei Pirenei, nel sud della Francia, vicino ad Andorra, ultima roccaforte dei Catari, ma non lo trovò. Dopo il suo fallimento, Himmler si diresse a Montserrat su altre piste.

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Alcuni indizi lo portarono lì. Secondo la leggenda infatti, il Santo Graal potrebbe essere stato portato in Spagna dai Templari attraverso il Camino de Santiago aragonese, detto anche francese. Proprio in una delle sue rotte nella regione meridionale della Francia, la stessa dove i Catari si stabilirono per l’ultima volta, e passa per Jaca, cittadina nei pressi di alcuni luoghi dove era custodita. Un altro indizio racconta che José de Arimatea, prima di essere bruciato, ordinò di portare la reliquia nella sua terra natale proprio a Huesca.

Secondo le fonti, passò attraverso vari rifugi nelle montagne dei Pirenei, come la grotta di Yebra de Basa, il monastero di San Pedro de Siresa dove era nascosto in una parete dell’abside, la chiesa di San Adrián de Sásabe dove si nascosero i vescovi di Huesca dopo essere fuggiti dai musulmani, San Pedro de la Sede Real de Bailo, la Cattedrale di Jaca ed il Monastero di San Juan de la Peña a Jaca (Huesca) dove vi soggiornò più a lungo, dal 1071 al 1399. È appunto documentato che l’avevano spostato lì per attirare i pellegrini del Cammino di Santiago che passavano per Jaca. Dal 1399 trascorse più di vent’anni nel Palazzo dell’Aljafería a Saragozza e, dopo un soggiorno a Barcellona, fu condotto nella Cattedrale di Valencia. Sfortunatamente, quest’ultima tournée Himmler l’aveva trascurata.

Due giorni prima di andare a Montserrat, Himmler aveva visitato Toledo. C’erano anche dei segni lì infatti, dei Templari che si stabilirono e che avrebbero potuto proteggerlo.

TEMPLARI IN SPAGNA

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Hugo de Payens con altri otto cavalieri fondò l’ Ordine dei Templari e sarebbe arrivato in Terra Santa nel 1118. Dopo pochi anni nel 1170 l’ordine contava più di 30.000 cavalieri sparsi in diversi paesi d’Europa. Nel 1220 l’ordine era potente ed estremamente ricco, possedendo innumerevoli proprietà, castelli, servi della gleba e persino una flotta marina.

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I Templari arrivarono in Spagna attraverso il Camino de Santiago preceduti dalla loro fama di grandi monaci guerrieri della Prima Crociata. Si stabilirono principalmente in Aragona, Castiglia e anche a Toledo, e parteciparono alla crociata contro i musulmani a Navas de Tolosa nel 1212 tra molti altri. Ma quello che ci interessa è che i Templari avrebbero potuto essere gli ultimi custodi della reliquia.

La fama dei successi della Prima Crociata aveva viaggiato in tutta Europa, l’ ideale crociato divenne stimolo per i re che poi governarono le regioni della Spagna, e simili ordini furono addirittura creati per difendere i diversi territori imitando i valorosi Templari di Gerusalemme.

Ma fu il testamento dell’influente Alfonso I d’Aragona che per la prima volta concesse ipossedimenti e perfino il governo ai Templari in Spagna. Tuttavia, tale donazione contrastava fortemente con i diritti dei proprietari delle terre e delle proprietà stesse (poiché per diritto successorio dovevano passare ai legittimi successori di famiglia) e con gli interessi dei nobili.

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Quando i Templari si stabilirono in Aragona, parteciparono attivamente sia alla politica che a molte battaglie di riconquista contro i musulmani. E tutte le collaborazioni furono ampiamente ricompensate con donazioni di beni e denaro, tra cui numerosi castelli come Miravet in Catalogna nella cui Torre del Tesoro era custodito l’archivio segreto dell’Ordine ed il suo tesoro. O quello di Monzón a Huesca di origine araba che passò ai Templari nel 1143. La collaborazione dei monaci guerrieri fu decisiva per la riconquista.

L’Ordine fu ufficialmente approvato dalla Chiesa Cattolica nel 1129 . Ma dopo la loro espulsione dalla Terra Santa furono isolati. Allora, approfittando del momento di crisi all’interno dell’organizzazione, il re Filippo IV di Francia, troppo indebitato con loro a causa di un vecchio debito del nonno e spaventato dal crescente potere e ricchezza che l’organizzazione già possedeva, fece forti pressioni sul papa Clemente V affinché estingua l’ordine.

Intorno al tempio confluivano numerose voci e più di cento accuse contro i Templari, circa le loro presunte cerimonie segrete di culto a Baphomet. Cospirazioni ed eresie di ogni tipo, comprese idolatrie (una persino ad un gatto che frequentava le loro assemblee), magia, tradimento e sodomia, tra le altre. Il Papa Cemento V cedette alle pressioni del re ed avviò un processo contro i Templari, ordinandone lo scioglimento definitivo nel 1312 , ma non furono condannati. Prima il popolare Venerdì 13 del 1307 aveva iniziato una persecuzione contro i Templari con arresti, torture ed uccisioni a falò. I possedimenti dei Templari furono sequestrati e passarono nelle mani dei sacerdoti della Chiesa.

L’ORDINE DEL TEMPIO DI TOLEDO

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I Templari vivevano a Toledo, in particolare nel noto quartiere di San Miguel, ricco di strade intricate, vicino al castello ed alla Cattedrale.

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Nella Chiesa di San Miguel ci sono chiare indicazioni della presenza dei Templari. Un simbolo, lo scudo inequivocabile dell’Ordine dei Templari su uno dei capitelli gotici indica che il tempio è stato associato a loro.

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Calle de la Candelaria, e soprattutto Calle de la Flor e Calle del Can (anticamente chiamate “Espinar del Can” ricordano senza dubbio la presenza dei Templari. La rosa e la spina sono chiaramente identificativi dei simboli templari ed in questa zona si trova anche la cosiddetta “Casa del Tempio” in ricordo della loro presenza.

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Ma ci sono anche sinuose gallerie sotterranee che collegano la Chiesa di San Miguel con altre case della zona vecchia (in cui dovevano vivere i membri dell’ordine). Le gallerie furono scavate nella dura roccia granitica con rudimentali attrezzi dell’epoca, per cui si ritiene che tali sforzi dovessero avere una forte motivazione, per offrire una via di fuga in caso di necessità e per coprire il traffico furtivo e clandestino dei suoi membri verso la chiesa.

I FRATI DI SANTIAGO, I GUERRIERI A PROTEZIONE DEL GRAIL

Ma il Castillo de San Servando, è il massimo esponente della presenza dell’Ordine a Toledo. Posta sulla via di accesso alla città, divenne un punto strategico e fondamentale per la difesa della città. Protetto dal ponte dell’Alcántara, fu castello templare fin dal 1085 quando Alfonso VI, dopo la conquista di Toledo, lo cedette ai Templari, che lo occuparono fino al 1308, quando passò nelle mani degli incontaminati frati di Santiago.

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Un anno prima era iniziata la persecuzione contro i Templari e la fine dell’ordine era vicina. Quindi prima di essere raggiunti l’hanno abbandonato. Il castello fu poi abitato dai frati di Santiago che svolgevano la loro opera di beneficenza molto vicino, nell’ospedale di Toledo. Servì per alcuni anni per soddisfare le loro esigenze di spazio che erano in costante aumento, per poi abbandonarlo anche loro, poco prima del completo scioglimento dell’Ordine del Tempio. In seguito fu abbandonato per qualche tempo, fino a quando non fu ricostruito tra il 1380 e il 1386. Ma la leggenda segnala i frati di Santiago come qualcosa di più di semplici “abusivi”.

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Si dice guerrieri come i Templari abbiano ricevuto dagli stessi Templari la missione di custodire il Santo Graal poco dopo (un anno dopo) l’inizio della loro caccia, ma anche altre reliquie che avevano nascosto tra le mura del castello, nientemeno che la Tavola dei Salomone e l’ Arca dell’Alleanza.

L’ Ordine di Santiago aveva molte somiglianze con i Templari, ai suoi inizi nel 1170 era di natura militare come loro. Un gruppo di tredici cavalieri conosciuti come i Fratres de Cáceres o Caballeros de Cáceres difensori della città di Cáceres che poi abbandonarono quando fu conquistata dai musulmani.

Apparentemente pentiti per la loro vita depravata e licenziosa, decisero di formare una congregazione religiosa più retta, con la missione di difendere i pellegrini del Cammino di Santiago che si recavano allatomba dell’apostolo a Compostela, in Galizia. Parteciparono anche alla Riconquista, e poiché i Templari possedevano terre e possedimenti in vari regni di Spagna e Portogallo, compreso Toledo, lo ricevettero come ricompensa per i servizi che offrivano.

I numerosi ospedali sono un esempio della loro vocazione umanitaria che è stata mantenuta principalmente dalle elemosine dei pellegrini e dalle donazioni reali. A loro apparteneva l’ Ospedale dei Prigionieri di Toledo. Donato nel 1180 dal re Alfonso VIII, nello specifico, si prendeva cura dei feriti di guerra, dei poveri e degli anziani, ma la sua missione principale era quella di soccorrere i prigionieri.

Ma la rapida diffusione dell’Ordine avvenne perché non era rigido come gli altri, era l’ unico in cui i suoi membri potevano sposarsi, perché pensarono che il modo migliore per evitare la tentazione e quindi il peccato dell’impudenza era permetterlo.

Nel corso della storia, il Castillo de San Servando ha subito diverse distruzioni e trasformazioni. È noto dalla composizione delle sue fondamenta che in origine era una fortezza romana, in seguito divenne una chiesa visigota e poi una costruzione militare mudéjar, ed il castello cristiano fu costruito sulle fondamenta musulmane.

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Conoscendo tutte queste indicazioni, non sorprende che anche i nazisti, in particolare gli Ahnererbe delle SS, cercassero il Graal in Spagna. Interessato come molti altri a tutti i tipi di oggetti magici che potevano possedere poteri straordinari. Alcuni autori sostengono che nel 1944, un anno prima della fine della seconda guerra mondiale, i tedeschi trovarono il Graal, una pietra crittografica dove sarebbe stata custodita una conoscenza superiore, e la portarono a Berchsienenden, un’area riservata dove alti funzionari e Hitler stesso, oltre che a riposare e a pianificare le loro decisioni, riuscirono a decifrarlo. Ma a quanto pare anche questa è considerata una leggenda.

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